Archivio storico

Archivio storico

Messa in carta, c. 1920-1930

Studio Serra e Carli, Chieri

Archivio storico della Fondazione

ARCHIVIO STORICO


L'Archivio Storico, così come la Biblioteca Specialistica della Fondazione, ha sede

nel complesso monumentale di Santa Chiara, al piano terreno, con accesso da

Via Giovanni Demaria 10, Chieri.


All'Archivio Storico della Fondazione si conservano centinaia di campionari tessili, prevalentemente del XIX e XX  secolo. A questi si aggiungono documenti e fotografie di rilevanza storica, soprattutto locale.


Vi sono poi le raccolte d'interesse storico artistico, in particolare bozzetti a tempera, disegni tecnici, figurini di moda e campionari tessili. Il fondo più rilevante, costituito da centinaia di elaborati proviene dal famoso Studio Serra e Carli.


Sin dalla sua costituzione, nel 1997, la Fondazione ha conservato, incrementato, catalogato e reso fruibili le proprie collezioni operando principalmente grazie a Laura Davin e a un team di volontari, collaboratori a progetto e professionisti, con il contributo pro-bono di VincenzoTedesco, responsabile dell'Archivio Storico del Comune  di Chieri.I campionari tessili della Fondazione sono stati parzialmente catalogati nel 2013 con software Guarini, poi dismesso.


Dal 2021 la direzione dell'Archivio storico è in capo alla Presidente della Fondazione, Dott.ssa Melanie Zefferino, che opera in veste esecutiva e, in virtù del diploma di Archivistica, Paleografia e Diplomatica rilasciatole dall'Archivio di Stato di Torino, è abilitata alla direzione degli archivi storici. In quello stesso anno la Fondazione è stata iscritta nell'albo degli enti culturali di rilevanza per Regione Piemonte, che ha deliberato ed erogato  il sostegno istituzionale per il triennio 2021-2023.


Nel 2022, la catalogazione, il riordino e la collocazione definitiva dei campionari tessili sono stati affidati ad Acta Progetti sotto la supervisione di Marinella Bianco.


Frattanto, la Fondazione è divenuta ente schedatore autorizzato dalla Soprintendenza per i beni storico-artistici della città di Torino, e intende procedere con il riordino, la schedatura e la digitalizzazione dei principali fondi di disegni e "messe in carta". In particolare si intende studiare e valorizzare il Fondo "Serra e Carli", recentemente valorizzato attraverso una serie di mostre ed eventi temporanei, due dei quali presentati nell'ambito di "Archivissima", edizioni 2022 e 2023.

FONDO CAMPIONARI TESSILI: ESTREMI CRONOLOGICI, CONSISTENZA E DESCRIZIONE SOMMARIA.
Nel proprio Archivio storico, oltre a centinaia di disegni, “messe in carta e figurini di moda ancora da catalogare”, la Fondazione raccoglie circa 20 metri lineari di campionari catalogati pervenuti da 46 diverse aziende tessili. Questo patrimonio archivistico è databile dal XIX secolo al 1970. Vi sono inoltre circa 4 metri lineari di campionari risalenti ai primi del Novecento, da catalogare. 

Nel complesso l’Archivio conta 318 volumi di campionari tessili, alcuni dei quali sono campionari di ispirazione francese con armature degli anni Ottanta e Novanta (Claude Frères, Bilbille, Nouvelle Societè Textile, Echo). Diverse sono le aziende note di cui si conservano testimonianze preziose, alcune delle quali esposte al Museo del Tessile, e di seguito riassunte.

·     Remmert SpA. Fondata nel 1874 a Cirié, produce stoffe per il settore abbigliamento e nastri di ancoraggio (nastri di sollevamento per camion e navi). Viene acquistata dal Gruppo Martinetto nel 1981 quando si trovava in una crisi profonda da cui è riuscita ad uscire grazie all'intervento e alle scelte dell'imprenditore Filiberto Martinetto. La Remmert spa è parte integrante del Gruppo Martinetto. Insieme alle consociate Filmar spa e Tessitura Mabiel srl con circa 200 dipendenti totali e una capacità produttiva di centinaia di milioni di metri, si colloca ai primissimi posti fra le tessiture di nastri in Europa. 

Alla Fondazione si conserva circa 1 metro lineare di di messe in carta e etichette ed etichette del periodo 1960-1980.

·     Passamanerie Gamba Luigi. Fondata nel dopoguerra, chiusa agli inizi del nuovo millennio. Oltre ai campionari, si conservano 2 metri linearei di carte del periodo 1960-1980.

.  Passamanerie Sipam snc di Molino, Allora, Greppi e Suppo. Fondate nel 1961 a Chieri in viale Fasano 26 e oggi cessate, erano specializzate in passamanerie per guarnizioni, abbigliamento, arredamento, usi tecnici, cordoni e cordoncini, galloni, frange, per copriletti, tendaggi, tessuti a crochet. La Fondazione conserva 1 metro lineare di carte dagli anni Sessanta agli anni Settanta.

.  Arital snc (Arredamento Italiano) di Levi, Rusco e Gastaldi. L'iscrizione presso la Camera di Commercio risale al 1949 anche se la società era già esistente l'anno precedente seppur gestita da Aldo Levi e altri due soci (società di fatto). L'azienda, denomina ARITAL (acronimo di arredamento italiano) collocata in un primo tempo in via della Pace (1948), in seguito fu trasferita in via Cesare Battisti dove nel 1963 subì una grande e rovinosa alluvione che comportò una perdita stimata in 25 milioni di Lire, fu quindi trasferita in corso Matteotti dove, nel 1967, venne costruito il nuovo stabilimento e mutata la forma societaria in una s.n.c. L'attività è stata avviata con l'utilizzo di un solo telaio e, grazie all'aumento della domanda di mercato, si ampliò con l'acquisto di telai dismessi dalle officine Elia. Con la nuova produzione di frange per coperte, l'azienda visse un periodo fiorente che la portò a esportare in Sud America e si specializzò nei vari ambiti della passamaneria a seconda delle richieste del mercato. Negli anni Sessanta l'Arital contava una cinquantina di dipendenti; negli anni Settanta è cominciato il declino, fino alla chiusura nel 1987. La Fondazione conserva 1 metro lineare di carte degli anni Settanta. 

·  Cotonificio Fasano Ferrero e C.ia. La Fondazione conserva due scatole di campioni del 1920 circa.

.  Cotonificio Wild & C. di Piasco. A metà Ottocento Enrico Wild impiantò un cotonificio, che fu in attività sino al dopoguerra. Nel 1878 si è iniziato il lavoro di tessitura con 20 telai in una ex filanda nel concentrico di Piasco. La forza motrice era prodotta da una ruota idraulica. Si producevano articoli façon, specie pinters e zanelle. La Fondazione detiene 2 metri lineari di campionari di nastri, fotografie e documenti dagli anni Sessanta agli anni Settanta. In collezione vi sono anche 3 manifesti restaurati. 

o  Angelo Vasino FIL (Filati Industriali Lavorati) SpA. A Chieri nel 1955, Angelo Vasino riunisce due telai, un orditoio e due operaie, creando una piccola tessitura la Vasino e Ciaudano snc, che nel 1961 inizia ad esportare in Germania e l'anno successivo, in seguito alle aperture dei mercati, anche in Francia, Giappone e Stati Uniti. La storia della FIL (Filati Industriali Lavorati) è più antica, risale al 1939 ed è comunque dei Vasino, infatti fu fondata dal fratello di Angelo, Giuseppe, che la costituì con i cugini Piovano questa azienda che produceva tendaggi. Nel 1990 venne ceduta. 

La fondazione conserva 7 libri di armature e campionari diversi degli anni Settanta donati da Giuseppe Maina,detto "Pinetu", che lavorava alla FIL. 

·     Tessitura Quaglino di Riva presso Chieri. Fondata nel 1923 da Quaglino Angelo, produceva tessuti di cotone, greggi e rigati. Cessata attività. 

·     Tessitura Giuseppe Gaidano. Lavorazioni per conto terzi di tessuti prodotti con impiego di filati di cotone di fibre chimiche, di seta, di lana e misti 

·     Opificio David Levi. Iniziatore dell’industria tessile moderna, nel 1809 acquista l’antico convento di Santa Chiara e lo trasforma in un opificio tessile. Il suo opificio dava lavoro a più di cento dipendenti; purtroppo la famiglia Levi, anche per le sue origini ebraiche, fu boicottata e l’opificio a un certo punto chiuse i battenti.

Cfr. http://quarini.scuole.piemonte.it/passamaneria/ParoleTess/settecento.htm 

·     Cotonificio Vallesusa. Nel 1880 viene costituita la società in nome collettivo Wild & Abegg per l’esercizio dell’industria cotoniera, da Emilio Wild e Augusto Abegg, discendenti da facoltose famiglie di finanzieri svizzeri. Dopo numerose acquisizioni di altre industrie tessili, la Wild & Abegg viene liquidata e, nel 1914, la società anonima viene trasformata in Cotonificio Valle di Susa di A. Abegg e C. e infine, dal 1923, in SA Cotonificio Valle di Susa. Durante il secondo conflitto mondiale lo stabilimento fu colpito da bomba incendiaria che causò crollo di tramezzi e distruzione di chiassilerie. I locali, tutto sommato lievemente danneggiati, vennero presto rispristinati. Nel 1949 inizia una sistematica demolizione degli edifici che compongono lo stabilimento, che termina nel 19523, e che risparmia solo una elegante palazzina. All'inizio degli anni Cinquanta l’area viene venduta alla Michelin, la quale insedia nell'edificio un proprio ufficio tecnico altamente specializzato.

Cfr. http://www.museotorino.it/view/s/de990240386343b9954039254a6843d5 

·     Rhodiatoce spa. Fondata nel 1928 dalla Montecatini - Società Generale per l'Industria Mineraria e Chimica, è stata un'importante azienda italiana operante nel settore delle tecnofibre (rayon, nylon, fibre poliestere). Nel 1972, confluita nell’azienda Châtillon poi Montefibre (abbreviazione di Montedison Fibre) 

·     Opificio Sniaviscosa. La SNIA-Viscosa di Torino inizia l’attività produttiva nel 1926. Ad Abbadia di Stura. Dopo aver superato gli effetti della grave crisi del 1929, la SNIA inizia nel 1931, prima in Italia, la fabbricazione del fiocco, fibra corta che può essere filata anche dalle imprese tessili. Alla vigilia del conflitto mondiale la SNIA impiega a Torino poco meno di 2.000 dipendenti. Nel 1954 lo stabilimento di produzione fibre e tessuti chiude, mentre quello meccanico, che nel 1961 occupa 496 lavoratori, continua la sua attività ancora per alcuni anni.

Cfr. http://www.museotorino.it/view/s/71e3fbd3fc6549abba1b10fe4739158c 

·     Fratelli Bellone 

·     Cotonificio Felice Tabasso (1872-1995). Oltre a diverse carte e campionari, la Fondazione conserva diverse tirelle del Cotonificio Felice Tabasso, oggi sede della biblioteca civica di Chieri..

·     Manifattura Ghidini MIBED (Manifattura Italiana Damaschi e Broccati). Di proprietà di Augusto Ravaz, fu impiantata negli anni Quaranta a La Loggia dopo che la sede torinese fu bombardata, vi si producevano tessuti preziosi: arazzi, gobelin, broccati, lampassi, damaschi, velluti, tele in cotone per fare i ricami “Bandera”, di alta qualità usando filati naturali di seta, cotone, lana, fili d'oro zecchino e d'argento. È stata la prima industria trasferita nel territorio Loggese, dando così la possibilità, soprattutto alle donne, di poter lavorare non solo in campagna nell'ambito famigliare, ma anche all'esterno portando in casa un aiuto economico non indifferente nel periodo post-bellico. La fabbrica è rimasta attiva fino al 1974. 

·     Cotonificio Vergnano. Fondato nel 1951, in viale Fasano 6 a Chieri, in un edificio in stile Liberty che oggi ospita un centro commerciale. Produceva tessuti di cotone e di fiocco, ed era specializzato in abiti, impermeabili e tende da sole. 

.  Manifattura Vastapane. Azienda chierese, che negli anni della prima guerra mondiale si insediò anche a Poirino in quello che veniva chiamato Il Fabbricone. La ditta rimase attiva fino al 1930 circa. Della Manifattura Vastapane, la fondazione conserva varie carte, fotografie e un quadro finanziario del 1903. Cfr. http://quarini.scuole.piemonte.it/Vastapane/indexVastapane.htm 

·     Lanificio Oreste Colongo. Fondato nel 1908 in via Verona 57 a Torino, successivamente al 1966 cambia per breve tempo attività ma poco dopo viene a cessare, e gli eredi Colongo cedono l’edificio al Comune di Torino in scomputo di oneri di urbanizzazione per uno nuovo stabile da essi costruito. Di questo lanificio, la Fondazione conserva 10 metri lineari di carte diverse. 

 

Nell’Archivio della Fondazione son altresì presenti documenti da fondi parziali di cui non si conosce l’ente produttore e raccolte di diversa natura, inclusi alcuni quaderni anni Settanta e Ottanta del tecnico Florideo Girardi, una cassettiera di tessuti antichi (lascito di Serra-Carli e di Toppi), e una raccolta di figurini di decori per coperte degli del periodo 1930-1940.


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